Sp Veglie-Porto Cesareo km 4 – Cell.+39.338.360.17.04 email: info@agriturismozanzara.it
www.agriturismozanzara.it
L’agriturismo della Masseria Zanzara offre la possibilità di far rivivere agli ospiti, atmosfere e sapori che ancora oggi, in queste zone si riescono a mantenere inalterati, grazie ad una gestione a carattere familiare, sempre attenta a far sentire i visitatori immersi nel fascino della masseria. La zona è circondata da ulivi secolari, da macchia mediterranea e da seminativi. L’ombra è sempre assicurata da alberi d’alto fusto tra cui giganteggiano i pini del lungo viale d’ingresso e del giardino adiacente la struttura. Un albero secolare di “fitolacca” al centro dell’atrio, la chiesetta rupestre tra i pini domestici, l’antica cisterna scavata nella roccia, sono i segni di un passato rurale. Sara’ possibile praticare jogging o fare ciclopasseggiate in mountain bike.
Zanzara, prende il nome da una nobile famiglia di Terra d’Otranto originata forse dalla illustre famiglia Salazar. Un certo Elia Saczar o Sazzara domiciliava in Veglie verso la prima metà del ‘500 e possedeva il feudo di S. Teodoro o S. Todero, presso Nardò, che comprendeva, tra l’altro, il complesso masserizio della Zanzara. Dai Sazzara la masseria passò ai Carignano con i quali si erano imparentati. Nel Catasto Onciario è così descritta: “Masseria nominata lo Sazzara consistente in Case, Capanne, Curti, Aja, Trozza, Trappeto in ordine atto a macinar olive, con alberi d’olive fruttiferi e olivastri e cormuni n. 7.000 in circa ed in sem. tt. 281 di terra fra sem. agreste e macchiose”. Lo sviluppo del complesso masserizio è puntualizzato dalle tre date incise sul prospetto rivolto ad est. Il 1470 si riferisce al nucleo originario caratterizzato dalla torre a due piani coronata dal parapetto aggettante su archetti e beccatelli. Un secondo elemento turriforme si addossa al precedente nel 1791 ripetendone il disegno del parapetto soltanto però sulla facciata che da sul cortile. L’ultima data, 1968, testimonia il recente intervento di ristrutturazione che ha modificato profondamente il disegno dell’impianto originario. Parte del giardino retrostante la torre è stato infatti occupato da una serie di locali adibiti a dimora estiva. Il fabbricato che include l’androne d’ingresso comprende anche i magazzini e le stalle e può essere datato agli inizi dell’800. Poco distante, all’esterno del recinto, sorge una cappella del primo ‘900. Il complesso passato nella proprietà dei Baroni Malfatti fino al 1987 anno in cui passa ancora di mano alla Famiglia Guarini.